Efficientamento, maggiore produzione energetica all’insegna dell’economia circolare e sostegno alle realtà del territorio: i benefici di questo importante incremento.
Con un investimento di 150.000 euro per l'installazione di nuove turbine, l'impianto di depurazione di Robecco sul Naviglio, uno dei 40 gestiti da CAP Evolution, ha aumentato la sua capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari, passando dalle attuali 4.800 a 27.000 tonnellate.
Questo importante risultato in termini di efficientamento energetico ottenuto da CAP Evolution, che ha l'obiettivo di passare dall'attuale 6% al 10% di energia autoprodotta rispetto a quella consumata, si traduce anche in una maggiore produttività energetica grazie alla maggior flessibilità.
L'efficientamento e la produttività energetica sono pilastri fondanti per CAP Evolution, ma anche supporto alle realtà del territorio gioca un ruolo chiave.
Infatti, attraverso questo upgrade, il polo impiantistico di Robecco sul Naviglio è sempre di più al servizio delle imprese locali che possono appoggiarsi a una struttura comoda e vicina per lo smaltimento dei propri residui liquidi agroalimentari, abbattendo costi e impatto sull’ambiente - in termini di traffico, emissioni di CO2 e polveri sottili - derivanti dal trasporto.
“L’impianto di Robecco sul Naviglio è un ottimo esempio di economia circolare e rappresenta al meglio la direzione che CAP Evolution ha intrapreso nel panorama del Waste, Wastewater ed Energy – commenta Nicola Tufo, Presidente di CAP Evolution -. Il progetto, avviato a marzo 2021, ha aggiunto un altro importante tassello e da oggi siamo in grado di dare nuova vita ad ancora più rifiuti liquidi agroalimentari delle aziende del territorio, trasformandoli in biogas ed energia elettrica”.
Aggiunge Michele Falcone, Direttore Generale di CAP Evolution: “Oltre all’impianto di Robecco, abbiamo avviato processi analoghi anche a Canegrate e San Giuliano. I nostri obiettivi sono ambiziosi: vogliamo infatti raggiungere le 200mila tonnellate di rifiuti liquidi autorizzate entro il 2028 ed estendere il progetto anche all’impianto di Rozzano. Siamo convinti che gestire in modo virtuoso ogni aspetto della catena di produzione crei valore anche, e soprattutto, per le realtà locali”.